RIMINI E STAGIONE BALNEARE, A RISCHIO IL SALVATAGGIO IN SPIAGGIA

13 Aprile 2021

È a rischio il servizio di salvataggio in spiaggia. Se non si vigila sui contratti. A lanciare l’allarme" è l'Associazione Marinai di salvataggio della provincia di Rimini che punta sulla "pericolosa svalutazione professionale dei marinai di salvataggio in servizio sulle torrette la cui quasi totalità svolge il proprio ruolo come dipendente di cooperative o consorzi di concessionari balneari". La spiaggia, è affidata con concessione pubblica a soggetti privati e per l'organizzazione del servizio di salvamento "devono essere prese decisioni indirizzate esclusivamente a garantire e possibilmente migliorare la sicurezza della vita in mare". In ogni salvataggio, prosegue, l'efficacia dei soccorsi è "direttamente correlata all'esperienza di servizio". Per cui occorre "mantenere alta l'attenzione sulla regolarità dei contratti", invece arrivano segnalazioni secondo le quali "alcuni datori di lavoro che operano nella zona di Rimini Sud" mettono in atto "pratiche al limite del vessatorio, quando queste non divengono esplicitamente ritorsioni. L'anno scorso, prosegue l'associazione, "alcuni presidenti di realtà cooperative della provincia hanno somministrato senza preavviso ai propri dipendenti un contratto irregolare" e la durata legale "è stata ripristinata al termine di uno scontro combattuto". Ora, alla luce dei contributi a fondo perduto di 1,5 milioni di euro stanziati dalla Regione in favore di stabilimenti e strutture balneari a sostegno dei costi da essi sostenuti per il servizio collettivo di soccorso e salvamento, "iniziative come imporre la riduzione a decisione unilaterale dell'orario di lavoro da 48 a 40 ore settimanali a personale che vanta esperienza ventennale significa nella sostanza disincentivare, se non addirittura deliberatamente sabotare", un servizio professionale. 
Servizio di Gianluigi Luccarelli




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