OMICIDIO VIA COLETTI, PERIZIA PER IL KILLER

11 Marzo 2021

Chiesta una nuova perizia psichiatrica per il killer di via Coletti. Colpo di scena in Corte d'Appello a Bologna per Genard Llanaj, l’albanese 30enne che uccise a sangue freddo il giovane cuoco senegalese Makha Niang a Rimini nella notte tra il 17 e il 18 aprile del 2018. Dopo la condanna in primo grado a 18 anni di reclusione, era stato lo stesso pm, che ne aveva chiesti 30, a ricorrere in Appello ritenendo che lo straniero quella notte fosse lucido e non riconosciuto parzialmente incapace di intendere e volere al momento degli spari che hanno freddato la vittima come avevano ritenuto i giudici nel condannarlo. Secondo il perito, infatti, il 30enne era sotto l'effetto di cocaina e, come aveva spiegato lo stesso Llanaj durante l'interrogatorio, in preda a una paranoia indotta dall'abuso continuo dello stupefacente tanto che, davanti al giudice, aveva spiegato di sentirsi “perseguitato da giorni” e che cercava di seminare chi lo stesse seguendo. Di parere opposto l'avvocato dell'albanese che per il suo assistito aveva chiesto a sua volta l'Appello sostenendo i suoi problemi mentali. I giudici di Bologna mercoledì hanno quindi disposto una nuova perizia psichiatrica rinviando il processo al prossimo 21 maggio per la discussione. Secondo gli inquirenti, l'albanese era una scheggia impazzita. E quella notte avrebbe potuto uccidere chiunque gli si fosse parato davanti. Llanaj aveva chiesto il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica che accertasse il suo stato mentale. Anche davanti al giudice, l'albanese aveva raccontato delle sue manie di persecuzione: «Ho visto quel ragazzo sulla panchina – aveva spiegato - e ho pensato che facesse parte del gruppo che mi perseguitava. Ma ho sparato solo per spaventarlo, per farlo andare via, non per ucciderlo».




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