MISE INCINTA LA CUGINA 12ENNE, VA AGLI ARRESTI DOMICILIARI

2 Febbraio 2021

Una "relazione" clandestina con la cugina di appena 12 anni lo aveva portato in carcere con l'accusa di violenza sessuale aggravata. Ora il 23enne ottiene i domiciliari. I fatti risalgono ai primi di novembre dello scorso anno quando una coppia di genitori aveva chiesto aiuto alle forze dell'ordine dopo aver scoperto che la figlia era incinta all'ottavo mese, condizione accertata in ospedale a Riccione dove la giovanissima era stata mandata dal pediatra di famiglia, insospettito da un anomalo rigonfiamento dell'addome. Venne così alla luce tutta la vicenda. La minore raccontò quello che era accaduto, del cugino più grande e dei pomeriggi da soli in casa duranti i quali sarebbero avvenuti gli abusi che sono arrivati ai rapporti sessuali completi. E per quei fatti sconcertanti il 23enne era finito dietro le sbarre dal momento che un maggiorenne che fa sesso con chi ha meno di 14 anni per la legge italiana compie sempre un abuso. A due mesi dall'arresto compiuto dai carabinieri di Riccione, il giovane, residente nel Riminese ha lasciato il carcere. Il giudice gli ha concesso gli arresti domiciliari nella casa dei nonni, con l'uso del braccialetto elettronico e il divieto di comunicare via telefono o mail con tutti tranne che con il proprio legale. Nel frattempo, però, l'indagato è diventato padre. La cugina, che ha compiuto da poco 13 anni, infatti ha partorito il bambino che portava in grembo. Il piccolo è rimasto un mese in ospedale ed è è stato poi momentaneamente affidato ai genitori della madre-bambina, anche loro giovanissimi (in due hanno meno di 60 anni), dai tutori provvisori, ovvero gli assistenti sociali. I nonni materni hanno espresso l'intenzione di prendersi cura del neonato, che potrebbe anche essere adottato da una nuova famiglia. A decidere sarà però il tribunale dei Minorenni di Bologna.
Servizio di Marcello Bartolini




Vedi tutte le news