NUOVO DECRETO ANTICOVID, A RIMINI CONFCOMMERCIO CHIEDE CERTEZZE

5 Gennaio 2021

Delusione per la Confcommercio Provinciale di Rimini che aveva chiesto certezze dopo le misure prese per le festività natalizie, ma le decisioni arrivate col nuovo decreto del Governo per l'associazione sono ancora una volta all'insegna dell'incertezza. Il presidente Gianni Indino lamenta l'impossibilità di organizzarsi, guardando a scadenze più a lungo termine. «Un mese di gennaio da trascorrere con la stessa modalità delle feste sarebbe una nuova mazzata sia per il commercio, sia per i pubblici esercizi, ma una mazzata ci sarebbe anche se durante la settimana si restasse in Zona Gialla e in Zona Arancione nei weekend, come già deciso per sabato 9 e domenica 10 gennaio» scrive Indino. E ancora: «Bar e ristoranti vogliono tornare a lavorare, in sicurezza, ma a lavorare. Perché incertezza e sostegni inadeguati li condannano, al pari di quanto accaduto con il comparto dei locali da ballo, la cui riapertura dopo la pandemia è fortemente a rischio. Vogliamo che chiudano per sempre anche bar, pub e ristoranti? La via pare tracciata». Confcommercio fa poi notare come i pubblici esercizi si siano adeguati alle disposizioni e ai protocolli, senza che questo, evidentemente, sia servito. Indino, che si dice in imbarazzo a rispondere alle domande degli operatori del settore, spiega come veda ingiustificata la misura di una ulteriore chiusura, a fronte di un numero molto basso di sanzioni elevate a commercianti risultati trasgressori dei protocolli. «Questi provvedimenti offendono i 300mila pubblici esercizi italiani, chiusi da una politica che ha perso credibilità e capacità di funzionamento».
Servizio di Gianluigi Luccarelli




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