CRISI DEL COMMERCIO, INDINO (ASCOM): IMPRESE ALLO STREMO

30 Dicembre 2020

«Le imprese sono allo stremo e se continua così non sopravvivranno». A dirlo è il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino. Per il quale «servono interventi immediati e corposi dal punto di vista economico, non certo il 15% del fatturato perso ad aprile o il 10% sui giorni di chiusura di dicembre. Le piccole imprese sono la base del tessuto economico del nostro Paese e la loro scomparsa sarebbe un danno enorme per l'intera società. Nel 2020 ne sono già sparite 300.000, come certifica l'Ufficio Studi Confcommercio». Insomma, la situazione è drammatica. Tra emergenza Covid e crollo dei consumi «è stata chiusura definitiva per oltre 390mila imprese a fronte delle 85.000 nuove aperture: un’impresa su tre dunque non riaprirà più i battenti – prosegue Indino – I settori maggiormente colpiti sono commercio al dettaglio di abbigliamento e calzature, ristorazione, tempo libero, agenzie viaggio e trasporti. Insomma, tutto il mondo del turismo e del suo indotto». La Regione Emilia Romagna, rimarca il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, si sta adoperando per poter dare il proprio contributo, che riteniamo lodevole, ma che non può essere sufficiente. «La grande attenzione posta per le nostre imprese dal governatore Bonaccini è tangibile – aggiunge Indino – i fondi inizialmente previsti sono stati triplicati, ma da sola l'amministrazione regionale può fare ben poco per risolvere un problema ormai strutturale. Ora abbiamo bisogno di un'operazione di ampio respiro. Perché la rabbia sale ed è tangibile: molti stanno chiudendo, altri lo faranno a breve ingrossando le fila di chi non ha più niente da perdere. Il Paese non ha più la forza di aspettare – conclude – Bisogna fare bene, ma soprattutto fare presto».
Servizio di Marcello Bartolini




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