COVID, MENO CONTAGI MA RESTANO ANCORA ALTI I RICOVERI IN ROMAGNA

24 Dicembre 2020

Nonostante il calo dei contagi delle scorse settimane, resta alto il numero dei ricoveri per Covid-19 in Romagna. È quanto emerge dal consueto report dell'Ausl. Il periodo preso in considerazione va dal 14 al 20 dicembre. Rispetto alla settimana precedente sono aumentati i ricoveri, lasciando quindi l'allerta rossa dell'Azienda sanitaria per quanto riguarda il differimento delle prestazioni non urgenti. Alle 8 di lunedì 21 dicembre nelle tre province le persone ricoverate per Covid-19 erano 574, vale a dire 30 in più rispetto alla settimana precedente. Si tratta del dato più alto durante questa seconda ondata dell’epidemia. Restano stabili invece i ricoveri nelle terapie intensive, fermi a 39. Nella settimana di riferimento si sono verificate 2.893 positività su un totale di 35.582 tamponi, con una incidenza dunque del 8,1%, sostanzialmente in linea col dato della settimana precedente. La situazione è variegata in Romagna: si va da un tasso di positività sul totale dei tamponi del 9-9.3% di Rimini e Ravenna al 6,2% di Forlì, passando per il 7,5% di Cesena. La percentuale di asintomatici è sul 49%, con Rimini e Ravenna superiori al 50. La performance dei tempi di refertazione dei tamponi entro le 48 ore si attesta sul 78 per cento. «Gli indicatori restano su un livello di stazionarietà – commenta il direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini – e non dobbiamo dimenticare che questi indicatori, per la realtà romagnola, sono migliori rispetto a quelli di altri territori. Questa realtà non deve però “consolarci” né tantomeno distogliere il nostro impegno dall'azione costante che stiamo mettendo in campo, e dalla prevenzione. È indispensabile, ad esempio, che i ricoveri calino, come già detto, anche in vista dell'infuenza stagionale. Perciò torno a ribadire quanto sia fondamentale rispettare le misure di precauzione previste, a partire da distanziamento, uso della mascherina e igiene delle mani. È importante per noi stessi e per aiutare gli operatori del Sistema sanitario che da oltre dieci mesi stanno lavorando senza sosta».
Servizio di Marcello Bartolini




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