ALLARME DELLA CAMERA DI COMMERCIO: OCCHIO ALLE TRUFFE VISHING

24 Novembre 2020

Gli industriali romagnoli guardano con ottimismo al 2021 anche se l'emergenza sanitaria e l'adozione di nuovi provvedimenti per contenere la seconda ondata di coronavirus, continuano a cambiare le condizioni di lavoro e gli scenari nazionali e internazionali. Confindustria Romagna ha ascoltato le imprese, tramite il proprio Centro studi, per una lettura aggiornata di una situazione sempre più incerta. All’indagine ha partecipato il 18% delle aziende associate, proprio alla vigilia del provvedimento che ha posto la regione in fascia arancione, e ne è emersa una netta propensione alla reattività: rispetto a marzo scorso, il 61,3% degli intervistati si ritiene abbastanza pronto a fronteggiare nuove restrizioni, e l’8,8% molto. Sull’andamento dell’attività aziendale la seconda ondata ha influito poco per il 40,1% dei rispondenti, abbastanza per il 39,4% e molto per il 13,9%. Solo per il 6,6% non si sono riscontrate criticità.
Emerge comunque un quadro negativo, nelle previsioni del fatturato 2020 rispetto al 2019, dove un 27% degli intervistati ha dichiarato di aver perso fino al 20% dei propri ricavi. Per le previsioni di fatturato 2021 sul 2020 si intravede un recupero, con un 24,1% che stima un aumento fino al 10%, anche se questa aspettativa è strettamente dipendente dall’andamento della curva epidemiologica e dai tempi di arrivo del vaccino. Meno critica la situazione sulle esportazioni: il fatturato da export del 2020 rispetto a quello del 2019 è stabile per il 35,1%, dove un 16,1% degli intervistati ha dichiarato di aver perso fino al 20% dei propri ricavi. Per l’anno prossimo il 19% che prevede un aumento fino al 10%. La quasi totalità delle aziende intervistate ha favorito l’utilizzo del lavoro agile, e il 70% degli intervistati sta utilizzando attualmente questo strumento, soprattutto nei settori terziario, turismo, informatica e studi di consulenza. Le principali difficoltà che le aziende associate temono di incontrare sono principalmente quelle legate alle vendite sul mercato nazionale (73,7%) e sul mercato estero (41,6%). Notevoli anche le difficoltà attese sul fronte degli incassi (39,4%).
Servizio di Gianluigi Luccarelli




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