GENITORI IN QUARANTENA, MA I FIGLI VANNO A SCUOLA

20 Novembre 2020

Genitori in quarantena, ma i figli vanno a scuola lo stesso. Succede anche questo a Rimini in tempi di Covid. Sarebbero al momento una trentina le segnalazioni arrivate in Comune. A sollevare il caso è l'assessore alla Scuola di palazzo Garampi, Mattia Morolli. Che parla di genitori incoscienti che decidono di mettere a rischio la salute collettiva. Il Comune, dopo le opportune verifiche, che riguardano scuole di ogni tipo, dal nido alle superiori, ha intenzione di inviare le segnalazioni in Procura. «È una situazione che non possiamo più tollerare – aggiunge l'assessore – chiediamo alle famiglie responsabilità». Per Morolli «quello di mandare i figli a scuola e non fargli fare il tampone nonostante l'invito dell'Ausl, quando magari la classe è stata interessata da una positività, è un malcostume che esiste». E sono purtroppo situazioni in aumento. «Gli uffici comunali ricevono sempre più segnalazioni via mail e per telefono. Io stesso – rimarca l'assessore riminese – sono stato fermato per strada o alla cassa del supermercato. In alcune chat scolastiche alcuni genitori segnalano la propria positività e poi il giorno dopo mandano a scuola i figli come se nulla fosse, invece di farli stare a casa in quarantena». Del resto, in casi del genere uno studente che è stato a contatto con un altro studente positivo o che magari ha un positivo tra le mura domestiche, non può essere obbligato a sottoporsi al tampone, ma ha l’obbligo di restare in isolamento domiciliare per 14 giorni. Cosa che spesso però non avviene. «È stato fatto firmare un patto di corresponsabilità tra scuola e genitori, invece qualcuno sta venendo meno – conclude Morolli – Serve più rispetto delle norme collettive sanitarie, oltre che per i propri compagni e insegnanti».
Servizio di Marcello Bartolini




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