TRANS PERUVIANA PICCHIATA E SEQUESTRATA, VITTIMA FORSE DEL RACKET

16 Ottobre 2020

Scopre il tradimento e si vendica sequestrando la collega. Vittima una transessuale peruviana che la scorsa settimana è stata sequestrata da alcuni suoi connazionali lungo la Statale 16 Adriatica mentre stava si stava prostituendo. A testimoniare l'aggressione ci sarebbe anche un referto medico ospedaliero che parla di lesioni guaribili in sei giorni. Un tradimento anche se al momento gli investigatori non escludono conflitti di marciapiede dovuti al mancato pagamento dei "diritti di zona". Forse l'ombra del racket della prostituzione. La transessuale avrebbe instaurato una relazione clandestina con il fidanzato di una collega e, una volta scoperta, è stata costretta a salire su un'auto a bordo della quale è stata pesantemente insultata e, a suo dire, anche picchiata prima di essere minacciata di morte: "Ti sciogliamo nell'acido", gli avrebbero detto i suoi aguzzini. E adesso spunta anche un filmato che immortala la scena del sequestro: si vede una transessuale scendere da un'auto, dirigersi verso la collega, afferrarla per un braccio e strattonarla fino alla vettura. La vittima viene quindi spinta a forza nell'abitacolo e ricoperta di insulti. Poi il video si interrompe, ma la transessuale giura di essere stata malmenata. Prima di rilasciarla, i suoi sequestratori le avrebbero addirittura tagliato i capelli minacciandola di lasciare al più presto Rimini. La vittima, una volta liberata, è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso per poi andare a denunciare tutto alla polizia di Stato. Da voci raccolte nell'ambiente trans peruviano, tutto sarebbe nato dal mancato pagamento dei "diritti di marciapiede" da parte della transessuale ai suoi sfruttatori. Non è da escludere, tuttavia, che dietro l'aggressione possano esserci anche questioni di tradimenti. Sono in corso gli accertamenti da parte della Polizia.
Servizio di Marcello Bartolini




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