OMICIDIO NIKOLLI, CONDANNATI ANCHE I FIGLI DEL KILLER DI RIVABELLA

2 Ottobre 2020

Venne freddato in mezzo alla strada con un colpo di pistola davanti ad un ristorante a Rivabella di Rimini. Era il 2016. Questa la tragica fine di Petrit Nikolli, idraulico 42enne, originario dell'Albania, marito e padre di tre figli, il terzo era in arrivo.  Ucciso perché aveva cercato di difendere la nipote dalle violenze del marito. Per il delitto venero condannati in primo grado tutti e tre i connazionali, padre e due figli, uno dei due marito della nipote. I tre erano partiti da Milano per vendicarsi. Alla sbarra il 48enne Lek Preci e i figli, Edmond 29 anni e Altin 30. I due ragazzi però erano stati assolti in Appello, una sentenza che la Cassazione aveva poi annullato. Invece Giovedì i giudici della Corte d’assise di appello, chiamata dalla cassazione a pronunciarsi nuovamente, hanno inflitto ai due fratelli la pena di venti anni e sei mesi per omicidio volontario in concorso con il padre, che di anni ne sta scontando 25. Anche se ad uccidere il 42enne è stato il padre, per i giudici bolognesi entrambi i figli erano consapevoli delle sue intenzioni e quindi complici dell’omicidio. L’assassinio venne commesso la sera del 25 maggio 2016, i tre sono partiti da Milano diretti a Rimini per chiarire la situazione. Il killer si è  incontrato con Nikolli sul lungomare Toscanelli e ne è nata un'accesa discussione con l'uomo che pretendeva di riavere la propria moglie. Al termine della lite, però, il 42enne si è allontanato dando le spalle al suo assassino che, estratta una pistola, ha esploso un unico colpo contro l'idraulico colpendolo alla base del collo e uccidendolo sul colpo. I tre sono poi scappati a bordo della loro auto, ma gli agenti della Squadra Mobile di Rimini li hanno individuati e arrestati in Lombardia.
Servizio di Gianluigi Luccarelli




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