VERBALI FALSIFICATI, DUE CARABINIERI CONDANNATI IN APPELLO

18 Giugno 2020

Ribaltata in appello la sentenza di primo grado: due carabinieri, all'epoca dei fatti in servizio a Rimini, sono stati condannati a un anno di reclusione, pena sospesa, per aver falsificato dei verbali di arresto e perquisizione. Condannato dalla Corte d'Appello di Bologna a un anno e 8 mesi per traffico di droga anche colui che era considerato dagli inquirenti un intermediario tra i pusher, poi arrestati dai due militari. I fatti si riferiscono all'ottobre del 2008. Le indagini, condotte dagli stessi militari del Comando Provinciale di Rimini, si concentrarono su un verbale di arresto, perquisizione e sequestro penale di droga nel quale si ometteva proprio la presenza dell'intermediario. Secondo gli inquirenti, fu un modo che i due imputati utilizzarono per coprire sia la fonte sia colui che aveva fatto da “mediatore” tra il venditore e gli acquirenti di droga. In particolare, un albanese, già condannato in via definitiva e all'epoca dei fatti sotto indagine della Dda di Bologna per spaccio di cocaina, raccontò di come i due carabinieri gli avessero “ordinato” di comprare la droga, fino a mezzo chilo di cocaina, a volte pagandola 20-30mila euro, dagli spacciatori poi da incastrare. Pusher che i militari avrebbero arrestato. Stando all'accusa, i due imputati avrebbero usato l'albanese per totalizzare un alto numero di arresti per spaccio. Una parte dell'impianto accusatorio, già caduta in primo grado, non ha trovato conferma neppure in Appello. Ribadita l'esclusione del concorso dei militari nell'acquisto e nello spaccio.
Servizio di Marcello Bartolini




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