RICCIONE, ACCOLTELLATI FUORI DAL LOCALE: CONDANNATI I TRE AGGRESSORI

18 Giugno 2020

Avevano accoltellato due ragazzi fuori da un locale a Riccione la notte tra l’8 e il 9 febbraio. Ora è arrivata la condanna. Si tratta di tre maggiorenni, mentre il minore se l'è cavata senza conseguenze. Alla sbarra un gruppo di nomadi sinti accusati di aver accoltellato due 23enne di Gradara fuori dal ristorante La Mulata nel febbraio del 2019. Per l'autore materiale dei fendenti, il 22enne Ismaele Gabrielli, è stata inflitta la pena di 4 anni e 8 mesi, 2 anni per il fratello 25enne Davide e 4 anni per il loro amico Nicolas Gabrieli di 27 anni. L'aggressione era avvenuta nella notte tra l'8 e il 9 febbraio quando, all'esterno del locale, era nata una discussione per futili motivi. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri il gruppo di nomadi avrebbe avvicinato le vittime nei pressi della fermata dell'autobus davanti al ristorante "La Mulata" in viale Torino verso l'1 a Riccione. L'obiettivo dei malviventi sarebbe stato quello di derubare i due ragazzi e, al loro rifiuto, era scattata l'aggressione. La banda degli aggressori è poi fuggita mentre, a terra, sono rimasti i ragazzi feriti soccorsi dal personale del 118 arrivato sul posto con due ambulanze e due auto medicalizzate. I giovani di Gradara erano stati trasportati col codice di massima gravità all'Infermi di Rimini mentre, sul posto, sono arrivati i carabinieri. Nel corso della notte, i due feriti furono sottoposti a un delicato intervento mentre le indagini dei militari dell'Arma partirono immediatamente, tanto che nella notte furono effettuati una trentina di posti di blocco in tutto il territorio per individuare gli aggressori. In poche ore i carabinieri riuscirono a circoscrivere il numero degli indiziati e, nel pomeriggio, i sospetti erano già stati portati in caserma per essere interrogati. Era così emerso che il gruppo dei nomadi aveva affrontato i 23enni chiedendogli sfacciatamente 100 euro "per acquistare la cocaina" e, al rifiuto dei gradaresi, era scoppiata la lite alimentata anche dallo stato di ebbrezza degli aggressori. Tra schiaffi e pugni, era spuntato anche un coltello con il quale Gabrielli aveva poi infierito sulle vittime.




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