GARE ILLEGALI IN MOTO SULL'APPENNINO, TRE RIMINESI A PROCESSO

12 Giugno 2020

Avevano scambiato la strada per un circuito sul quale organizzavano gare illegali. Dopo oltre un anno di indagini, tre motociclisti riminesi, tra i venti e trent’anni dovranno affrontare il processo. Si tratta del primo accertamento di questa tipologia di reato previsto dal Codice della Strada, finora mai contestato in provincia di Arezzo. Come riporta ArezzoNotizie, tutto è partito dalla campagna per la sicurezza sulle strade montane e dei passi appennini "Defend Life", condotta dai carabinieri Forestali. "Questa volta - accusano i Forestali - non si è trattato però di abituali contestazioni per singoli episodi di guida irregolare, bensì dell’accertamento di vere e proprie performance sportive competitive, ripetute lungo la strada regionale del passo dello Spino nel Comune di Pieve Santo Stefano". 
I tre, secondo il dispositivo di citazione a giudizio, "…in condizioni di traffico intenso per il periodo turistico, gareggiavano in velocità violando reiteratamente le norme di comportamento del Codice della Strada. In particolare, senza mai perdere il contatto tra di loro si seguivano a vicenda 'in scia' accelerando e decelerando repentinamente, effettuando reiterati e reciproci sorpassi vietati in corrispondenza e prossimità di curve, circolando contromano nell’opposto senso di marcia sia in prossimità e in corrispondenza di curve, spostandosi repentinamente da una corsia all’altra per ostacolare l’altrui sorpasso e superando di oltre 60 km/h il limite di velocità massimo imposto dalla segnaletica verticale per quel tipo di strada (fissato in 50-90 km/h a seconda del tratto). Il tutto determinava una compromissione della sicurezza della circolazione stradale in quel momento interessata dal transito di veicoli, mezzi turistici e agricoli".
Servizio di Gianluigi Luccarelli




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