PUBLIPHONO, IL COVID SPEGNE GLI ANNUNCI IN SPIAGGIA

9 Giugno 2020

Il Covid spegne gli storici annunci in spiaggia a Rimini. E la Riviera si ritrova tutto d'un tratto orfana della Publiphono. A decretare la stop, almeno temporaneo, dello storico servizio di annunci e musica che da settant'anni allieta le giornate dei turisti sull'arenile sarebbero gli scarsi contratti pubblicitari. «Non sarà la fine ma solo un anno di pausa», promette al Resto del Carlino Ugo De Donato, il figlio dell'inventore della radio più lunga d'Italia. L'idea è quella di una colletta per mantenere il servizio. «Siamo un pezzo della storia di Rimini», dice. E come dargli torto. La trasmissione con due appuntamenti al giorno, su tutte le spiagge riminesi alle 11 del mattino e alle 17, non ci sarà dunque perché il Covid-19 ha azzerato gli incassi pubblicitari. Ma non ci saranno neppure quegli annunci di pubblica utilità conosciuti da generazioni di turisti che ogni giorno, puntualmente, intervenivano per segnalare l'allontanamento (o il ritrovamento) di un bimbo dall'ombrellone. In orgine si chiamava “Voci della città”. Raccontava notizie e partite di calcio. Una decina di altoparlanti recuperati nei magazzini dei pompieri e un vecchio microfono di Radio Tripoli. Era il 1946 e Sergio Zavoli la sua voce. Un appuntamento che per anni si è ripetuto. Quasi un rito. Con quegli annunci cari a migliaia di famiglie che avevano scelto la Riviera per trascorrere qualche giorno di riposo. A tutti sarà infatti capitato, durante le giornate di mare, di ascoltare la voce della Publiphono che diceva: «Si è perso un bambino col costumino blu». Negli anni sarebbero stati 130mila i bimbi ritrovati dai genitori grazie alle segnalazioni via megafono. E poi musica e intrattenimento. Un'amica fedele delle nostre vacanze in spiaggia, che almeno per quest'anno non potremo più ascoltare.
Servizio di Marcello Bartolini




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