FASE 2, ALLARME DI CONFCOMMERCIO RIMINI: COSÌ NON SI RIAPRE

14 Maggio 2020

Non risparmia critiche la Confcommercio provinciale di Rimini sulle norme per riaprire le aziende e per descrivere la situazione che si è venuta a creare con la diffusione delle indicazioni di Inail e Istituto Superiore della Sanità per la ripresa delle attività economiche nella seconda fase dell'epidemia di Covid-19.  “Non ci sono le condizioni per riaprire le attività se non cambia qualcosa" attacca il Presidente Gianni Indino e, ricorda, che "Rimini è un unicum nel turismo, deve essere ascoltata per strutturare la ripartenza", avverte che "trema l’intero comparto turistico: le amministrazioni locali rischiano di andare in default come le imprese”. E’ secco il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini dopo l’ennesima giornata di confronti, sondaggi e telefonate con gli associati. “I piccoli commercianti e i gestori di pubblici esercizi del territorio sono ormai allo stremo - spiega - non solo economicamente per la chiusura forzata, ma soprattutto per l’assoluta mancanza di chiarezza e ufficialità nelle linee da seguire per la riapertura. Ci sentiamo traditi: da due mesi si rincorrono notizie di stampa, annunci televisivi, bozze di provvedimenti, conferenze, indiscrezioni poi smentite, circolari, ipotesi".
Servizio di Gianluigi Luccarelli




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