RIMINI, 8 MILA EURO CHIESTI AGLI USURAI ARRESTATO UN 40ENNE

23 Aprile 2020

Era finito nel giro degli usurai per un prestito dim8 mila euro per aprire la sua attività. Alla, fine sono stati individuati due napoletani, il cognato è stato arrestato dalla polizia mentre un 41enne è ancora ricercato.

Da quando si è rivolto a loro, un commerciante di auto usate del Riminese è iniziato un incubo durato un anno e mezzo, terminato solo quando si è deciso a denunciare alla Squadra mobile di Rimini il suo usuraio e il cognato di quest’ultimo, che nel frattempo era stato costretto ad assumere nella sua attività.

Per ottenere quei soldi il commerciante era stato costretto a versare all’usuraio (il 41enne napoletano) 1.200 euro ogni mese, dal marzo 2018 al dicembre 2019, a titolo di interesse. Nel luglio 2019, a causa di alcune difficoltà economiche, il rivenditore non aveva altra scelta, ha chiesto un secondo prestito, questa volta di 30mila euro. In quell’occasione, era stato pattuito il pagamento di una cifra mensile di 4mila euro a titolo d’interesse, con l’ulteriore clausola di assumere all’interno della propria ditta il cognato dell’usuraio (un 40enne napoletano) al quale sarebbe spettato uno stipendio di 1.200 euro, oltre all’affitto dell’appartamento nel quale avrebbe dovuto abitare. Sin dall’inizio della vicenda, il pagamento degli interessi era stato effettuato mediante ricariche su carte Postepay appositamente indicate dall’usuraio o tramite consegna di denaro in contanti direttamente nelle mani degli strozzini. Durante le festività natalizie trascorse a Napoli, non riuscendo più a far fronte all’ulteriore impegno assunto, la vittima aveva raccolto e consegnato 2.300 per guadagnare tempo, per poi evitare ogni tipo di incontro con l’usuraio. È in quel momento che sono iniziate le minacce e le insistenti richieste di restituzione dell’intero capitale. Spaventato, il commerciante è ritornato a Rimini in compagnia della sola moglie, lasciando i figli a Napoli da alcuni familiari. Grazie ai numerosi elementi di prova raccolti, lo scorso 28 febbraio il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei due napoletani. Dopo un mese il cognato dell’usuraio è stato arrestato al porto di Civitavecchia, di rientro dalla Spagna mentre il 41enne, è tuttora ricercato.




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