CARABINIERE INDAGATO, AVREBBE MODIFICATO DICHIARAZIONI DI TESTIMONE

1 Giugno 2016

BOLOGNA. Avrebbe prima consigliato a un testimone di essere evasivo, poi avrebbe falsificato il verbale in modo da annullare la portata delle accuse raccolte nei confronti di suoi colleghi, coinvolti in un'inchiesta a Rimini per lesioni ai danni di un minorenne. E' il comportamento che la Procura di Bologna imputa ad un maresciallo dei carabinieri, a cui è stato inviato un avviso di fine indagine, atto che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, per i reati di favoreggiamento personale, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico e rivelazione di segreti inerenti un procedimento penale. Il maresciallo, 47 anni, sentì su delega della Procura di Rimini il testimone, ora 21enne, il 23 ottobre 2014, quando era in servizio nella stazione di San Giovanni in Persiceto, nel Bolognese. I fatti su cui doveva interrogarlo erano avvenuti a Riccione il 22 luglio 2013, quando sia il giovane che l'amico erano minorenni e furono coinvolti come assuntori in una vicenda di droga. 




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